La Madonna della Libera non viene venerata solamente a Pratola Peligna, il nostro paese.
Un santuario dedicato a Santa Maria della Libera si trova in Molise, a Cercemaggiore, in provincia di Campobasso. La sua storia comincia nel 1412, quando un contadino, intento ad arare alcuni campi, avrebbe urtato contro uno ziro, un grande vaso di terracotta, scoprendone all’interno la statua della Madonna. Subito dopo si sarebbe verificato il primo miracolo dell'immagine sacra: si racconta che dal terreno zampillasse un’acqua prodigiosa, che guariva da tutti i mali. Sul luogo del ritrovamento, nel 1414, venne costruita una cappella, poi distrutta dal terremoto del 5 dicembre 1456. Nel 1489, sullo stesso posto, fu realizzato un grande convento, affidato ai Padri Domenicani. Nella chiesa conventuale è ancora oggi custodita la statua di legno della Madonna, venerata sotto il titolo della Libera perché guarisce dai mali. La festa si celebra il 2 luglio.
La Madonna della Libera viene festeggiata anche nel Lazio, ad Alatri, in provincia di Frosinone. Un dipinto con l'immagine
della Madonna del XIV secolo si trova in una cappella della Collegiata di Santa
Maria Maggiore, in piazza. La Madonna della Libera protegge la città
insieme a San Sisto. Si festeggia l'8 settembre con una grande fiera.
Un'altra chiesa dedicata alla Madonna della Libera si trova
sempre nel Lazio, ad Aquino, in provincia di Frosinone. Costruita tra XI e XII
secolo, apre le porte alla festa nella prima domenica di ottobre.
Un santuario dedicato alla Madonna della Libera c'è anche in Campania, nei pressi di Castellammare di Stabia. È stato costruito sulla collina di San Cataldo, in una frazione del paese intitolata alla Madonna. Il nome e la festa derivano da un dipinto su roccia della Vergine risalente al XII secolo e conservato nel santuario. Si festeggia il 18 giugno, con la sagra dell'acqua della Madonna e del biscotto di Castellammare.
Un'altra chiesa dedicata alla Madonna della Libera sorge sempre in Campania, ma a Cerreto Sannita, in provincia di Benevento. Alcuni storici dicono che sia stata costruita dopo la peste del 1656, altri affermano che in quell'anno dovette esserci solamente un ampliamento dell'edificio sacro, già esistente. Fu rasa al suolo dal terremoto del 1688, poi ricostruita. Contiene la statua settecentesca di legno della Madonna della Libera. È festa la seconda settimana di luglio.
Secondo la tradizione, la Madonna della Libera apparve il 2 luglio del 663 a Benevento e liberò la città dall'assedio di Costante II. Aveva una croce impressa sul palmo della mano, segno con cui viene sempre raffigurata. Molto venerata è l'immagine bizantina della Madonna della Libera rubata dai veneziani nel 1453 a Costantinopoli. Si conserva in Puglia, nel santuario di Rodi Garganico, dove sembra sia finita durante il trasporto. La Madonna della Libera è protettrice di questo paese, che la festeggia il 2 luglio.
La festa della Madonna della Libera si celebra anche a Villa Sant'Angelo (Aq). La statua portata in processione fu donata ai cittadini dai pratolani nel 1866.
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