Mercoledì 6 marzo, a scuola, abbiamo incontrato la dottoressa Henryka Bogacka, responsabile dell'ufficio Servizi demografici del Comune di Pratola Peligna. Lei è nata a Danzica, in Polonia, ma vive in Italia da circa quarant'anni. Ha anche insegnato in Trentino Alto Adige e nel Lazio. Il confronto ci è servito ad imparare tante cose nuove sull'anagrafe e sulla cittadinanza. E, soprattutto, sul concetto di intercultura.
Siamo partiti dall'ultimo censimento della popolazione pratolana e della nostra nazione, quello fatto ad ottobre 2011. Henryka ci ha spiegato che avviene ogni 10 anni e che, in totale, in Italia, ce ne sono stati quindici. Vanno esclusi gli anni 1891 e 1941. Ne fu aggiunto uno nel 1951. Della raccolta e dell'elaborazione dei dati si occupa l'Istat, Istituto nazionale di statistica. Seguiremo il consiglio di visitare il sito internet.
All'Ufficio anagrafe ci si iscrive o per nascita o quando si cambia residenza, passando da un paese all'altro. Quest'ultimo caso avviene per gli stranieri che si stabiliscono nel nostro o in un altro Comune italiano per un periodo superiore a tre mesi.
Quando si tratta di nascita, ci ha spiegato Henryka, bisogna badare alla residenza della mamma. Se risiede a Pratola, ad esempio, ed il bambino nasce a Sulmona o anche all'estero, deve essere iscritto all'anagrafe di Pratola. Attualmente il nostro paese conta 7809 residenti. Risultano tutti registrati su schede anagrafiche cartacee ed elettroniche. Di questi, 632 sono stranieri (302 maschi e 330 donne). 286 provengono dall'Albania (149 maschi e 137 donne), 122 dalla Romania (54 maschi e 68 donne), 42 dal Venezuela (19 maschi e 23 donne).
Secondo le leggi italiane sulla cittadinanza, per risultare cittadino della nostra nazione, almeno uno dei genitori deve essere nato in Italia. Anche il matrimonio con un italiano permette di diventare cittadino del nostro Stato.
Henryka si è soffermata sui casi in cui si può perdere la cittadinanza. Questo avviene per rinuncia o per arruolamento volontario nell'esercito di un altro Stato.
I cittadini extracomunitari possono acquisire la nostra stessa cittadinanza dopo 10 anni di residenza ininterrotta in territorio italiano. Quelli comunitari, dopo 4 anni di residenza ininterrotta in Italia. Solitamente si attendono due anni per avere la risposta, ma i tempi possono anche essere molto più lunghi. Informazioni importanti sono contenute nel sito del Ministero degli affari esteri.
Ringraziamo Henryka Bogacka per aver accolto il nostro invito ad incontrarci.
Giada Ferrera
Rocco Carducci
Eleonora Critelli
Lorenzo Ferrera
Sara Berardini
Matteo Tofano
Manuel D'Innocenti
Petrella Pierpaolo
Blersand Muja
Giovanni Di Loreto
Ludovica Petrella
Cinzia Liberatore
Lucia Di Cioccio
Angela Cavallaro
Lorenzo Udila
Giada Zavarella
Nessun commento:
Posta un commento