domenica 17 marzo 2013

Cara Maria, sei una donna molto coraggiosa...

Riportiamo, di seguito, le nostre riflessioni sulla testimonianza di Maria, costretta a lasciare i propri figli in Moldavia per cercare lavoro in Italia.


Cara Maria,
durante il nostro corso sull'intercultura stiamo leggendo la tua storia, che è molto triste. Proprio per questo ammiro il coraggio con il quale l'hai affrontata. Sono rimasta colpita dal modo in cui descrivi il tuo arrivo in Italia. Affermi che nelle pizzerie della Moldavia le persone sono più allegre, ridono, a differenza di quanto avviene nella nostra nazione. Sarei curiosa di conoscere qualcosa di più su una delle tue esperienze lavorative, quella da muratore, poiché in Italia non si vede tutti i giorni una donna che veste questi panni. Riflettendo in aula, ci siamo resi conto che è testimonianza di umiltà. Spero di continuare a leggere la tua storia, che mi potrebbe insegnare molto sulla vita.
Francesca Ramunno

La storia che stiamo leggendo è ricca di emozioni. Maria è una donna che ha dovuto affrontare molte sofferenze, sposando un uomo violento e allontanandosi dai figli per cinque lunghi anni. Ha pensato da sola a sfamarli e a ristabilire un equilibrio in famiglia. Fra la sua e la nostra cultura, quindi fra la Moldavia e l'Italia, ci sono tante differenze. Maria è andata in pizzeria indossando abiti eleganti perché nel suo paese si tratta di un evento speciale. Non accade tutti i giorni di mangiare la pizza! Invece, per noi, è un'abitudine. Nel suo paese, tra l'altro, le ragazze si sposano giovanissime, a 18 anni o prima, mentre da noi a 28-30 anni. Su questo non concordo perché affrontare il matrimonio è una scelta importantissima, che non si può fare da adolescenti.
Eleonora Critelli

La storia di Maria ci fa riflettere tanto. Non è facile affrontare un matrimonio a diciotto anni o meno, né andare via dal paese d'origine per necessità. Deve essere stato molto doloroso non vedere i propri figli per cinque anni.
Ilenia Tedeschi

Maria,
non ho avuto un'esperienza come la tua, ma posso provare ad immaginare il dolore provato nel lasciare affetti e paese d'origine. Sono stati cinque anni difficili per te, ti sarai sentita persa. Non so come avrei reagito se fossi stata al posto tuo, però le tante differenze mi sarebbero pesate.
Ilaria Cafarelli

Cara Maria,
stiamo leggendo la tua testimonianza in classe e sono rimasta molto colpita da quello che scrivi. La storia è davvero triste, ma il coraggio che hai avuto nel lasciare la famiglia in Moldavia ti fa onore. Credo che non sia stato semplice per te, ma ti sei sacrificata per assicurare un futuro ai tuoi figli. Mi chiedo se al tuo posto avessi usato la stessa determinazione. La vita ti ha fatto spiacevoli sorprese, ma non è mancato il coraggio di andare avanti. Sono curiosa di continuare a leggerti.
Ludovica Petrella

Cara Maria,
leggendo in classe la tua storia, mi sono resa conto di quanto sia difficile indossare i panni che vesti tu, lasciare la famiglia. Una testimonianza triste, ma anche molto coraggiosa, perché, per l'assenza di tuo marito e nonostante la lontananza dai tuoi figli, hai dovuto fare da padre e da madre. Mi piacerebbe conoscerti. Mettiti in contatto con noi attraverso questo blog.
Sara Berardini

Dover lasciare i propri figli per partire alla ricerca di un lavoro penso sia l'esperienza più dolorosa che una mamma possa provare.
Lorenzo Ferrera

Se potessi incontrare Maria, le chiederei che cosa pensava e sognava per la sua vita nel momento in cui si stava sposando.
Giada Ferrera

Cara Maria,
hai dovuto lasciare il bene più prezioso al mondo, i tuoi figli. Vorrei poterti conoscere per farti tante domande. Dalle tue parole si percepisce che sei una donna molto coraggiosa.
Giovanni Di Loreto


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