lunedì 20 maggio 2013

Rosina, dal Venezuela a Pratola... da 23 anni

Negli scorsi giorni è venuta a trovarci Rosina Margarita Gomez Martinez, venezuelana che vive a Pratola Peligna. Ha accettato il nostro invito per raccontarci la sua storia. È nata a Cumanà, nello stato di Sucre, in Venezuela. Parla molto bene l’italiano, anche se si nota subito la sua bella cadenza spagnola. Abita a Pratola Peligna da 23 anni e qui ha inaugurato tempo fa uno studio fotografico perché la fotografia è la passione sua e del marito, Gabriele De Pamphilis, pratolano.

Tante sono state le esperienze che lei ha fatto. All’età di 18 anni, ha lavorato all’interno della polizia scientifica venezuelana. Trascriveva a macchina le relazioni preparate dai medici sui cadaveri. Un lavoro non semplice, anche perché era difficile entrare a far parte della squadra che lo svolgeva. Ha studiato amministrazione commerciale all’Universidad de Oriente (Udo), Núcleo Sucre, Venezuela, ma anche fotografia industriale nel 1994 in Italia. In Venezuela ha conosciuto Gabriele, emigrato da Pratola da 15 anni e impegnato a promuovere il paese latino-americano nel settore turistico con fotografie, video e web. Un impegno che entrambi hanno portato, poi, a Pratola, con il portale concapeligna.it, che fornisce informazioni turistiche, storiche e di servizio ad una grande comunità virtuale sparsa nel mondo.

Nel 1987, Rosina conosce per la prima volta l’Italia. Pratola, precisamente. Dal mare del paese che l'ha vista nascere alle montagne. Aspettava suo figlio Enzo - che ora ha 25 anni e studia a Pescara - dopo il matrimonio in Venezuela, nel 1984. Il parto è avvenuto a Pescina. Poi la famiglia è rimasta in Abruzzo per un anno. Una «sosta» temporanea, perché Rosina aveva in Venezuela lavoro, affetti e ricordi e non voleva lasciarli. Vedeva l’Italia come meta di vacanza e non come posto in cui abitare per sempre. Poi le cose sono cambiate, per suo figlio. Ha deciso di tornare a Pratola Peligna per farlo crescere nella «tranquillità» e nell’«accoglienza» di un paese di montagna.
Rosina ci ha raccontato che la vita in Venezuela si prende con il sorriso, a differenza che in Italia. Così i problemi pesano di meno e anche le cose più semplici diventano belle. Non ha incontrato grosse difficoltà nell’ambientarsi in un paese diverso e nemmeno nell’imparare l’italiano.

Per noi è stato molto interessante ascoltare la sua testimonianza, che ci conferma l’importanza del confronto con altre culture. Ringraziamo Rosina per la disponibilità, la gentilezza e la simpatia che ha dimostrato.

Lorenzo Udila
Klesa Methasa
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